domenica 22 giugno 2014

"Trauma e creazione": nel nuovo numero di "Diwali - Rivista contaminata" quattro recensioni nella rubrica "InDicazioni"

“Filo conduttore delle scelte di questo numero è la nozione di trauma. “Trauma” è una lesione, una ferita dell’animo che può essere provocata dalla perdita di un oggetto amato, da una rottura violenta rispetto al consorzio sociale, da una lacerazione nel tessuto della realtà, da una condizione d’esilio e di straniamento. La scelta è quindi ricaduta, rispettivamente, su Fuochi di Marguerite Yourcenar, Le ballate dell’angelo ferito di Guido Ceronetti, Quattro novelle sulle apparenze di Gianni Celati e Senza orto né porto di Roberto Marzano.

In senso lato, dunque, la scaturigine del trauma è sempre una perdita, una mancanza, un vuoto che s’apre come baratro di senso. Pasticciando con l’etimo e pensando al termine tedesco che designa il sogno, ossia Traum, si potrebbe assimilare il trauma al dirompere di una logica onirica, surreale, folta di metafore e analogie; una logica altra, trasversale, tangente o perfino assente (forse solo vacillante) con la quale interpretare l’evolversi inarrestabile del nostro essere nel mondo.”

È uscito il numero cinque di Diwali – Rivista contaminata. Fil rouge è il rapporto fra trauma e creazione. Nella rubrica InDicazioni potete leggere quattro mie recensioni sull’argomento. Potete scaricare liberamente il numero e condividerlo accedendo a questo URL.